Ostetricia
- Le Modificazioni del Tuo corpo
- Come cambia il tuo feto
- Lo sviluppo dei sensi
- Semplici esercizi
- Crioconservazione
- Faq
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Primo mese |
Scompare il flusso mestruale |
Nausea al risveglio |
Secondo mese |
Aumentano le dimensioni del seno.
Si urina più spesso.
Si sentono più gli odori. |
La Nausea continua.
Alcuni gusti e odori adesso danno fastidio.
I cambiamenti d'umore sono all'ordine del giorno.
Si può avere la sensazione di stanchezza. |
Terzo mese |
Si scurisce il capezzolo che diventa morbido e sensibile.
Anche vulva e vagina diventano di un colore più intenso.
La nausea può continuare.
Le perdite vaginali diventano più dense.
Aumenta la sensazione di fame. |
Aumenta la sensazione di fatica, di stanchezza e il sonno;
sono possibili anche episodi di mancamenti |
Quarto mese |
Dai capezzoli si inizia ad avere la produzione di colostro.
Scompare il punto vita.
Le gengive diventano edematose.
Il volume dell'utero (e quindi della "pancia") è aumentato notevolmente.
Iniziamo a sentire il bambino che si muove! |
Le minzioni diventano frequenti.
Compare stitichezza e bruciore di stomaco. |
Quinto mese |
Cambia il viso e le forme del corpo.
I capelli sono più spessi, la pelle più lucida |
Mal di schiena e qualche indurimento di pancia indolore.
Per chi è predisposta, si può iniziare a vedere qualche smagliatura |
Sesto mese |
Il peso è aumentato.
Nel seno sono visibili vene dilatate |
Le gengive diventano ipersensibili.
Possibili emorroidi |
Settimo mese |
Sono sempre più difficili anche i semplici movimenti.
Cambia l'andatura. |
Aumenta il bruciore di stomaco.
Aumenta la sudorazione |
Ottavo mese |
Si appiattisce l'ombelico.
Appare una linea scura tra pube e ombelico. |
Iniziano i problemi di insonnia.
Possono comparire varici.
Frequente mal di schiena e alle coste |
Nono mese |
Aumenta la tensione della parete addominale.
Cominciano i cambiamenti del collo uterino. |
Frequenti crampi.
Aumenta la pesantezza, la stanchezza, la fatica, la tensione. |
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Settimane |
Cosa accade al feto nel primo mese di gravidanza |
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1-2 settimane |
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3 settimane |
l’uovo fecondato si annida nell’utero |
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4 settimane |
lungo 2/10 di millimetro |
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Cosa accade al feto nel secondo mese di gravidanza |
5-6-7 settimane |
si formano le dita di mani e piedi |
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8 settimane |
è lungo 3 centimetri e pesa 1 grammo |
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Cosa accade al feto nel terzo mese di gravidanza |
9 settimane |
si formano le labbra e inizia a formarsi l’olfatto |
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10-11 settimane |
compare un sottilissima peluria |
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12 settimane |
è lungo 6 cm e pesa 14 grammi |
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Cosa accade al feto nel quarto mese di gravidanza |
13 settimane |
apre chiude la bocca, muove mani e piedi |
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14 settimane |
deglutisce e fa pipì |
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15 settimane |
si perfeziona l’olfatto |
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16 settimane |
si definiscono i lineamenti del viso/ |
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17 settimane |
è lungo circa 16 cm e pesa 80-100 grammi |
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Cosa accade al feto nel quinto mese di gravidanza |
18 settimane |
si formano ciglia e sopracciglia |
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19 settimane |
è 19-21 cm e pesa 200-220 grammi |
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20 settimane |
si succhia il pollice |
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21-22 settimane |
La pelle si ricopre di lanuggine |
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Cosa accade al feto nel sesto mese di gravidanza |
23 settimane |
è lungo circa 29 cm e pesa 500 grammi |
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24 settimane |
cominciano a crescere i capelli |
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25 settimane |
si formano i primi depositi di grasso |
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26 settimane |
iniziano ad aprirsi le palpebre finora chiuse |
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Cosa accade al feto nel settimo mese di gravidanza |
27 settimane |
è lungo 36-37 cm e pesa circa un chilo |
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28 settimane |
si sviluppano cervello e intestino |
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29-30 settimane |
il torace inizia a contrarsi per allenarsi alla futura respirazione |
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Cosa accade al feto nell'ottavo mese di gravidanza |
31 settimane |
gli occhi sono di un blu scuro |
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32 settimane |
è lungo circa 43 cm e pesa 1600-1700 grammi |
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33 settimane |
si mette a testa in giù per prepararsi a nascere |
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34 settimane |
riconosce le voci esterne |
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35 settimane |
stomaco e reni funzionano a perfezione |
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Cosa accade al feto nel nono mese di gravidanza |
36-37 settimane |
è lungo circa 49 cm e pesa circa 2700-2900 grammi |
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38-39-40 settimane |
lo sviluppo è completo |
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I Sensi |
Quando si sviluppano il gusto, l'olfatto, la vista, il tatto, l'udito? |
Il Tatto |
La sensibilità tattile si manifesta intorno a 7-8 settimane dal concepimento, a partire dal viso. Poi si diffonde al resto dell'epidermide nel giro di altre 10 settimane. |
L'Udito |
Verso ilquarto mese può percepire una vasta gamma di suoni (il battito del cuore della mamma, i rumori della digestione, ecc.) nonostante l'isolamento acustico dovuto al liquido amniotico in cui è immerso. |
La Vista |
Il nervo ottico si forma intorno a 7 settimane e poi si sviluppano le cellule della retina. Le palpebre restano chiuse fino a 26 settimane, ma già il feto possiede la vista. |
L'Olfatto |
Inizia a 9 settimane e si perfeziona a 15 settimane. |
Il Gusto |
Da 12 settimane dal concepimento sono presenti sulla lingua del feto le papille gustative che permettono di distinguere l'amaro dal dolce, il salato dall'acido. In questo modo il feto percepisce attraverso il liquido amniotico i sapori "che piacciono" alla mamma! E all'epoca dello svezzamento dimostrerà le sue preferenze alimentari. |
I Movimenti |
Da 6 a 10 settimane muove braccia e gambe
Da 10 a 13 si tocca la testa, congiunge le mani, apre e chiude la bocca deglutendo liquido amniotico
Da 20 muove le braccia su e giù e si tocca i piedi
Da 22 comincia a succhiarsi il pollice
Da 25 reagisce ai rumori esterni
Quasi a termine si allena a succhiare muovendo le labbra ogni 10-20 secondi. |
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Eseguire quotidianamente questi semplici esercizi, può procurarti un grande benessere |
IL NATURALE CAMBIAMENTO DELLA POSTURA PUO' CAUSARE DOLORE LOMBARE |
Appoggiato sulle ginocchia e sulle mani. Esporando, fai una specie di "gobba" con la schiena. |
Poi ispirando, inarca dolcemente la schiena, estendendo il corpo. |
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Supina, pianta dei piedi a terra, ginocchia flesse. Afferra il ginocchio con le mani e portalo verso il petto. Mantieni tale posizione, in esporazione, per più secondi, fino a sentire il |
rilassamento della muscolatura lombare. Alterna anca destra e sinistra e poi fletti ambedue le gambe. IMPORTANTE: la regione glutea deve restare aderente al pavimento. |
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LA PREPARAZIONE DEL CORPO AL PARTO PUO' CAUSARE PUBALGIA |
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Seduta, mani appoggiate a terra dietro la schiena, ginocchia flesse, piante dei piedi unite. Porta le ginocchia verso il pavimento, fino a entire l'allungamento dei muscoli dell'interno coscia. Espirando, tieni la posizione per più secondi.
IMPORTANTE: Richiudi le ginocchia sempre molto dolcemente
Seduta, schiena dritta, fletti l'anca destra e l'anca sinistra, alternandole. |
L'AUMENTO DI PESO DEL FETO PUO' CAUSARE DISTURBI CORCOLATORI
Posizione supina, ginocchia flesse, pianta dei piedi a terra. |
Solleva una gamba e, con il piede, disegna lentamente dei cerchi in senso orario e antiorario. Ripeti con l'altra gamba. |
Solleva una gamba e lentamente fletti e estendi il piede.Ripeti con l'altra gamba. |
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CORREGGERE LA POSTURA E' IMPORTANTE |
Supina, ginocchia flesse, piante dei piedi a terra, mani alla nuca lievemente distanziate, gomiti in avanti di 30°. Solleva lentamente il bisto, espirando. |
Mantieni la posizione per 3'', poi torna nella posizione di partenza, rilassandoti.
IMPORTANTE: Tieni il segmento lombare adeso al pavimento. |
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Supina, braccia lungo i fianchi lievemente aperte. Inspira e inarca dolcemente la schiena tenendo perfettamente adesi al |
pavimento glutei e spalle. Poi, espirando, fai aderire il tratto lombare al pavimento, mantenendo la posizione per 5''. |
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Supina, ginocchia flesse, piante dei piedi a terra
e parallele. Contraendo intensamente i muscoli glutei solleva il bacino. |
Successivamente torna alla posizione di partenza, rilassandoti. |
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In piedi, appoggiata a una parete liscia facendo aderire molto bene tutta la colonna vertebrale. Fletti le ginocchia e, espirando, scivola sulla parete. Poi risali, inspirando, estendendo le ginocchia
IMPORTANTE: la colonna vertebrale non deve mai staccarsi dalla parete. |
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ALLENARE IL PERINEO E' IMPORTANTE SIA PER IL PARTO SIA PER IL PERIODO SUCCESSIVO
1) Il ginocchio, in appoggio sui gomiti, contrai vagina e ano (come "stringendo un corpo estraneo"). Mantieni la massima contrazione della muscolatura pelvica per almeno 5''. Quindi, rilassati il più possibile. Questo esercizio è molto indicato anche dopo aver partorito. PIU' SERIE DA 12 |
ESERCIZI CON LA PALLINA
2) Supina, gambe flesse divaricate, imprimi una lieve pressione e fai ruotare la pallina avanti e indietro intorno all'orifizio della vagina, compiendo un movimento a U.
3) Ora metti la pallina dietro alla schiena, nella zona lombare. Compiendo lievi movimenti avanti e indietro, esercita un rilassante massaggio. |
4) Appoggia la pallina su una sedia e sieditici sopra. Inspira ed espira, concentrandoti sul movimento del perineo. Quando espiri il perineo si alza, quando inspiri si abbassa e si rilassa. Inspira, trattieni il fiato per qualche secondo in modo che il perineo prema sulla pallina. Poi espira. Ripeti fino a quando non senti un leggero formicolio. |
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Crioconservazione delle cellule staminali emopoietiche del sangue e del cordone ombelicale. |
Le cellule staminali emopoietiche sono presenti naturalmente nel sangue cordonale e nel midollo osseo.
Queste cellule sono oggi utilizzate in oltre 80 indicazioni terapeutiche su pazienti affetti da gravi malattie quali leucemie, linfomi, aplasie midollari, talassemie e alcune gravi carenze del sistema immunitario. Esse servono principalmente a ricostruire il midollo osseo dopo chemio e radioterapia.
Rispetto alle staminali emopoietiche adulte contenute nel midollo osseo, le cordonali presentano un doppio vantaggio: un procedimento di raccolta semplice, sicuro e indolore; senza contare che, prelevate alla nascita, non risentono dell’invecchiamento dell’organismo e hanno una capacità di attecchimento e differenziazione migliore rispetto alle cellule midollari.
Il primo trapianto di cellule staminali da sangue cordonale fu fatto nel 1988 e da allora oltre 20000 trapianti sono stati effettuati nel mondo, di cui 800 in Italia.
Il prelievo, eseguito dal personale presente in sala parto, si svolge secondo una procedura semplice, rapida (da 3 a 5 minuti), indolore e non invasiva.
Non presenta alcun rischio, sia che segua a un parto naturale o a taglio cesareo.
Il sangue viene estratto prima dell’espulsione della placenta e raccolto con un’apposita sacca.
In laboratorio le cellule verranno divise in due campioni e conservate in due biocontenitori a -196°C per 30 anni, garantendo così la massima sicurezza ed un eventuale doppio utilizzo.
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1. Cosa è il test combinato?
Test-combinato
Si esegue a 11-14 settimane mediante ecografia e un prelievo ematico; non previsto tra gli esami gratuiti del SSN.
E' la combinazione della Traslucenza Nucale con il Duo-test. Eseguiti insieme, questi due test riescono ad individuare l'85-90% di feti affetti da Sindrome di Down con una percentuale di falsi positivi del 5%.
Duo-test
Si esegue a 10-14 settimane mediante prelievo ematico; non previsto tra gli esami gratuiti del SSN.
E' il dosaggio di due molecole di origine feto-placentare (beta-hCG e PAPP-A); utilizzato insieme all'età materna per individuare il rischio di avere un figlio affetto da Sindrome di Down. Il test viene considerato positivo quando il rischio risulta maggiore di 1/300 e in questo caso viene consigliata un'amniocentesi o una villocentesi. In questo modo con il duo-test si individuano circa il 65% dei feti affetti da Sindrome di Down (circa il 10-15% in più di quelli che si individuano utilizzando solamente l'età materna) a costo di eseguire circa il 5% di amniocentesi o villocentesi in casi che risultano falsamente positivi al test.
Translucenza nucale
Si esegue a 11-14 settimane mediante ecografia.
La misurazione della Traslucenza Nucale Fetale è stata introdotta dal 1992 presso il King's College di Hospital di Londra, per lo screening dei feti con anomalie cromosomiche. Attualmente la misurazione della Traslucenza Nucale viene offerta in più di 200 centri in 41 nazioni nel mondo. Sono state esaminate ormai più di 100.000 pazienti ed è stato identificato più dell'80% dei feti affetti da trisomia 21 (Sindrome di Down) con il 5% di falsi positivi utilizzando come criterio un rischio di 1/300. L'enorme vantaggio della Traslucenza Nucale, rispetto a tutti gli altri test, è che può identificare le gravidanze a rischio aumentato per altre malformazioni, soprattutto le cardiopatie fetali.
La Traslucenza Nucale è quello spazio fluido che appare scuro all'esame ecografico, localizzato nella regione posteriore del collo. Se la quantità di fluido è maggiore della norma, il rischio di un'anomalia cromosomica o di una cardiopatia è aumentato. Viene utilizzato un programma computerizzato che combina lo spessore della Traslucenza Nucale con l'epoca gestazionale (valutata con la misura della lunghezza fetale) e l'età materna, per calcolare il rischio di avere un feto con Sindrome di Down, di altre cromosomopatie o di una cardiopatia. Se il rischio risulta maggiore di 1/300 si consiglia di eseguire una villocentesi oppure un'amniocentesi; comunque si consiglierà un'ecocardiografia ed un'ecografia morfologica a 20-22 settimane.
2) Cosa è l’amniocentesi?
È l'esame che prevede la puntura del sacco amniotico per il prelievo di liquido amniotico (liquido in cui nuota il bambino all'interno del sacco amniotico) al fine di controllare la mappa cromosomica e quindi il sesso del nascituro.
A cosa serve
Il prelievo del liquido amniotico, a fine diagnostico, può essere effettuato, con scopi diversi, precocemente o tardivamente nel corso della gravidanza. Esso permette di esaminare le cellule fetali in esso sospese per effettuare l'esame del cariotipo del feto, cioè l'analisi dei cromosomi fetali per escludere malattie del tipo Sindrome di Down, detta anche Trisomia 21; può contribuire ad individuare altre anomalie cromosomiche, disturbi legati al sesso, malattie metaboliche come la malattia di Tay-Sachs o anomalie dello sviluppo. Con l'amniocentesi precoce si possono individuare anche malformazioni del tubo neurale attraverso il dosaggio dell'alfa-feto proteina.
Con tecniche di biologia molecolare, da pochi anni è possibile effettuare, in centri specializzati, la ricerca diretta nel liquido di agenti infettivi tramite l’amplificazione del genoma di virus o altri patogeni (citomegalovirus, toxoplasma, parvovirus B19 ed altri).
Come funziona
Si distinguono un'amniocentesi precoce, che si esegue prima della diciottesima settimana, preferibilmente tra la sedicesima e la diciottesima, e un'amniocentesi tardiva che si esegue dopo la ventesima settimana, di solito nel terzo trimestre.
Consiste nel prelievo di una piccola quantità (10-20 ml) di liquido amniotico e nell'analisi chimica e microscopica di tale campione. L'amniocentesi si esegue di solito per via transaddominale sotto guida ecografica. La tecnica del prelievo è semplice: si usano aghi lunghi almeno 10-12 centimetri, del diametro di 1-1,2 millimetri, a punta molto affilata e si adottano le usuali norme d'asepsi; consente anche il prelievo di cellule fetali per diagnosi prenatale.
È una manovra invasiva ma a bassissimo rischio di effetti indesiderati. Infatti, i rischi dell'amniocentesi precoce sembrano essere piuttosto ridotti; in particolare vi è motivo di ritenere che sia alquanto remoto il pericolo di provocare un aborto (0,7%), un'infezione del liquido amniotico, una perdita di liquido amniotico. Nell'amniocentesi tardiva, le possibili complicazioni fetali sono: provocazione del travaglio di parto prima del termine, quando il feto non ha ancora raggiunto un sufficiente grado di maturità, o traumi fetali.
Come prepararsi all'esame
Proprio per evitare al massimo gli inconvenienti, questa pratica viene effettuata sotto guida ecografica in modo tale che lo specialista conosca l'esatta posizione del bambino e della placenta. L'ago usato per il prelievo è così sottile che causa solamente un lieve fastidio, come una puntura intramuscolare. Dopo l'esame si consiglia riposo domiciliare per due giorni a scopo cautelare.
I risultati
L'esame del cariotipo viene effettuato su cellule tenute in coltura per alcuni giorni, per cui l'esito é pronto solitamente in 10-15 giorni. Gli esami per la ricerca di agenti infettivi vengono espletati in pochi giorni.
3) Cosa è la villocentesi?
Il prelievo dei villi coriali (villocentesi) è una tecnica di indagine intrauterina applicabile già dal primo trimestre di gravidanza; questa consiste nel prelievo di un campione di tessuto trofoblastico placentare attraverso due procedure, transaddominale o transcervicale.
Con questa metodica è possibile eseguire indagini citogenetiche per la diagnosi di malattie cromosomiche o per la diagnosi di sesso nel caso di malattie legate al cromosoma X. Le tecniche utilizzate a questo scopo sono: tecnica diretta; coltura a breve termine; coltura a lungo termine.
È, inoltre, possibile eseguire indagini biochimiche per la diagnosi di malattie metaboliche (errori congeniti del metabolismo), nonché lo studio del DNA per la diagnosi di malattie ereditarie monogenetiche (ad es.: Distrofia Muscolare, Emofilia, Fibrosi Cistica etc.).
Il Prelievo dei Villi Coriali può essere effettuato dalla 10° settimana se vi sono delle indicazioni specifiche oppure routinariamente nel 2° e 3° trimestre per indagini citogenetiche in cui sia richiesto un cariotipo rapido o quando sussistano condizioni che rendono impossibile o troppo rischioso un prelievo di liquido amniotico (amniocentesi) o di sangue fetale (funicolocentesi o cordocentesi).
Per l'esecuzione della tecnica non occorre alcuna preparazione della paziente o sedazione, viene effettuata in regime ambulatoriale. Il grado di riempimento della vescica richiesto può variare in funzione della posizione della placenta che deve essere raggiunta dall'agocannula (sonda). Ecograficamente viene localizzato il trofoblasto e quindi scelta la zona in cui effettuare il prelievo, solitamente la più spessa. Viene quindi inserito un ago apposito nell’addome materno o tramite via cervicale e, sempre sotto guida ecografica, viene così raggiunta la zona prescelta per l’aspirazione del campione di tessuto. Circa un’ora dopo il prelievo dei villi, la paziente viene sottoposta ad un nuovo esame ecografico per controllare l’eventuale presenza di ematomi sottocoriali.
Per la diagnosi di malattie cromosomiche i risultati dell’esame condotto con tecnica diretta o con coltura a breve termine vengono comunicati in 2-3 giorni. Per le colture a lungo termine sono necessarie 2 settimane così come per le analisi molecolari condotte con tecniche tradizionali.
I rischi del prelievo dei villi coriali possono essere distinti in complicanze materne e fetali. Le prime comprendono: le perdite ematiche (spotting e metrorragia) e di liquido amniotico, le contrazioni uterine, l’infezione intrauterina e l’isoimmunizzazione Rh. Le complicanze fetali sono: aborto, mortalità perinatale, ritardi di crescita intrauterini, malformazioni, prematurità.
4) A che serve l'acido folico in gravidanza? Quando va assunto?
L'acido folico è una vitamina del gruppo B che può essere utile per la prevenzione delle malformazioni del tubo neurale (spina bifida ecc.) che interessano un neonato ogni mille. Nei paesi dove è stata fatta un'adeguata campagna di informazione, tali malformazioni si sono ridotte più del 50%! L'acido folico non è prodotto dal nostro organismo e la sua carenza può ostacolare una corretta embriogenesi. In realtà, una corretta dieta (lattuga, spinaci, piselli, lievito di birra, fagioli, noci, succo d'arancia sono ricchi di acido folico) sarebbe sufficiente per coprire il fabbisogno giornaliero, ma è necessario sapere che l'acido folico è neutralizzato da una carenza di vitamina C, dalle bevande alcoliche e soprattutto dallo stress; per questo motivo è consigliabile un ulteriore supplemento: la dose consigliata è di 400 microgrammi al giorno. Bisogna, inoltre ricordare che il tubo neurale si chiude tra il 22° ed il 29° giorno dal concepimento e quando si è chiuso, l'acido folico non serve più per proteggere dalla spina bifida; se vogliamo eseguire un utile prevenzione l'assunzione dell'acido folico deve essere iniziata almeno un mese prima del concepimento e proseguita per altri due-tre mesi ed è chiaro che sia necessaria perciò una pianificazione della gravidanza.
Proseguire l'assunzione dell'acido folico per l'intera gravidanza non è in ogni caso un errore poiché può aiutare l'assimilazione del ferro, importante per limitare il rischio di anemia in gravidanza.
5) L'ecografia è innocua per il feto?
Gli ultrasuoni sono utilizzati nella pratica ostetrica da oltre trent'anni e mai sono stati riportati effetti dannosi, anche a lungo termine, sul feto. Per tale ragione, con le procedure oggi adottate,compresa l’ecografia trans vaginale nel primo trimestre e anche nei due trimestri successivi per la cervicometria, l'uso diagnostico dell'ecografia è ritenuto esente da rischi.
6) Cos'è la Cardiotocografia?
È la registrazione continua su grafico della frequenza cardiaca fetale (utilizzando una sonda ad ultrasuoni) e delle contrazioni uterine. Il rapporto tra questi due eventi ci consente di valutare il benessere fetale.Si esegue nelle pazienti in cui si sospetta una patologia ostetrica oppure di routine dopo la 40° settimana di gravidanza e durante il travaglio.
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Convenzioni
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